- Mario Romano
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Giornata Mondiale contro la Rabbia: Come si manifesta la malattia?
Il 28 Settembre è la Giornata Mondiale contro la Rabbia. L’Alleanza globale per il controllo della Rabbia, con il supporto di numerose organizzazioni di sanità animale, ha istituito questa giornata per diffondere l'importanza della prevenzione della malattia e soprattutto la pericolosità della sua diffusione.
Scopriamo insieme di cosa si tratta e come curarla.
La Rabbia è una gravissima malattia infettiva virale, trasmessa attraverso il virus della rabbia appartenente alla famiglia Rhabdoviridae. La malattia è contagiosa per tutti gli animali a sangue caldo, incluso l’uomo, ed è trasmessa solo a seguito di un contagio da parte di animali infetti, come un morso, graffi e ferite. Solitamente i maggiori portatori della malattia sono i pipistrelli, le volpi e i cani, ma anche moffette, roditori e procioni.
Il virus è presente nella saliva dall’animale infetto e attraverso questa diffonde il virus penetrando nel corpo del ricevente tramite il morso. Il virus infetta le fibre muscolari e raggiunge le fibre nervose. Da qui si dirige al sistema nervoso centrale per poi diffondersi nuovamente verso la zona salivare per replicare eventualmente il contagio.
La malattia è altamente pericolosa perché è letale nel 100% dei casi a seguito di insufficienza respiratoria, causato dalla paralisi.
Sintomi
La malattia ha un periodo di incubazione che oscilla tra le 3 e le 8 settimane, tuttavia esso varia a seconda della specie dell’animale infetto e dalla distanza che il virus deve percorrere per raggiungere il sistema nervoso, nonché della quantità di virus introdotto. Nell’uomo solitamente i sintomi possono comparire in un periodo che indicativamente varia tra le 2 e le 12 settimane.
I sintomi appaiono in diverse fasi:
- Prima fase o prodromica: in questa fase si possono presentare sintomi aspecifici, come la febbre e l’animale può diventare nervoso, timoroso e cambiare comportamento. Animali poco docili o aggressivi, possono mostrarsi più affettuosi del solito.
- Fase di latenza o “rabbia furiosa”: in questa fase si presentano i sintomi caratteristici della rabbia, come irritabilità, iperattività, scarso riposo, aggressività e salivazione eccessiva. Inoltre, l’animale morde tutto ciò che vede. Possono presentarsi altri sintomi come difficoltà ad orientarsi e convulsioni.
- Ultima fase o rabbia paralitica: in questa fase il virus ha colonizzato i tessuti del sistema nervoso centrale causando paralisi dei muscoli della testa e del collo. L’animale non riesce a deglutire e man mano si crea un'insufficienza respiratoria che provoca la morte. Alcuni animali muoiono prima di raggiungere questa fase.
La malattia può essere diagnosticata solo dopo l’inizio dei sintomi, tuttavia bisogna rivolgersi al medico o veterinario subito dopo il morso perché iniziati i sintomi è difficile debellare la malattia.
Cura e Prevenzione
Purtroppo alla Rabbia non vi è alcuna cura o terapia specifica e, a causa dei sintomi che coinvolgono il sistema nervoso, alla fine porta alla morte. Tuttavia, è possibile prevenire il contagio mediante vaccinazione.
Se il morso proviene da un animale domestico vaccinato non è necessario effettuare il vaccino, in quanto l’animale non è infetto; se il morso è di un animale selvatico o introvabile bisogna recarsi subito dal medico, che verificherà se ricorrere al trattamento o meno. Di fondamentale importanza è agire il prima possibile per evitare danni neurologici.
La vaccinazione ci permette di prevenire il contagio dei nostri animali e rappresenta l’unico modo per tenere sotto controllo la diffusione della malattia.
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